Il Mugello - Guida Turistica

CERCA ALBERGHI
Alberghi Mugello
Check-in
Check-out
Altra destinazione


.: I COMUNI
Barberino di Mugello
  Situato sulla sinistra del torrente Stura, il nucleo più antico di Barberino di Mugello è venuto sviluppandosi nel medioevo ai piedi del colle su cui sorge l'antico castello dei Cattani di Combiate. Il borgo di Barberino si sviluppò in forma longitudinale con un nucleo allungato su una via centrale, stretta e tortuosa, pressoché parallela all'andamento della provinciale a cui si raccorda tramite varie strade minori trasversali. Distrutto nel corso del '300 della Repubblica Fiorentina nel quadro della politica di espansione di quest'ultima ai danni dei potenti feudatari della zona, e più volte successivamente saccheggiato, il paese fu riedificato non tanto come borgo fortificato quanto piuttosto come "mercatale", per divenire centro di attività agricole e di scambio. Progressivamente Barberino conobbe un notevole sviluppo, fino a divenire il centro più popoloso della zona e ad assumere un ruolo economico di preminenza sui centri limitrofi che lo porterà a capo dell'omonima Lega e Podesteria, da cui deriverà il moderno Comune. Subite pesanti distruzioni durante l'ultima guerra, Barberino appare oggi in gran parte ricostruito. Barberino ha sempre avuto una notevole importanza viaria: di qui passavano le strade che dalla piana dell'Arno raggiungevano la pianura padana in epoca etrusca, romana, medioevale e moderna. Anche oggi il territorio è attraversato dalla Autostrada del Sole che proprio qui ha un casello di accesso.
Borgo San Lorenzo
  Il paese, che è il centro più importante del Mugello. sorge dove la valle della Sieve è più larga. Il nucleo primitivo si formò intorno a una corte degli Ubaldini, dove sorgeva anticamente la borgata romana di Annejanum. Verso la metà del X secolo passò in parte sotto il dominio dei Vescovi fiorentini, a cui si ribellò nel 1273; poi fu proclamato il comune. Fu teatro di lotte tra Guelfi e Ghibellini, seguendo fedelmente le sorti alterne di Firenze. Nel 1351 furono costruite le mura, di cui rimangono pochi resti, e due porte: Porta Fiorentina e Porta dell'orologio. Nel 1440 il paese fu cinto d'assedio da Niccolò Piccinino in favore degli Albizi; nel 1527 fu roccaforte contro i Francesi. Nel periodo del Granducato, alla cui amministrazione il paese si uniformò, fu rimodernato e migliorato. Nel 1906 Galileo e Chino Chini fondarono la manifattura Fornaci S. Lorenzo famosa per la produzione di vasi, cahe-pot, boccali, brocche, portaombrelli in ceramica e gres, rivestimenti edilizi e piastrelle in maiolica di gusto "Liberty". Nel 1913 fu sede della prima Esposizione Agricola Industriale Mugellana e della Val di Sieve, fu semidistrutto dal terremoto del 1919. Nel 1943 subì il bombardamento da parte di aerei inglesi; nel l944 si ripeterono attacchi ai ponti della ferrovia. Il centro storico di Borgo completamente restaurato ospita numerosi e visitati negozi.
Firenzuola
  Il nome del paese, che significa piccola Firenze, fu suggerito dallo storico Giovanni Villani ( XIV secolo), che ideò anche lo stemma raffigurante per metà l'arma del comune di Firenze ( il giglio) e per l'altra metà del popolo (la croce rossa in campo bianco). Il paese un tempo era racchiuso nel cerchio di mura del castello, che è aperto a sud e a nord da due porte medioevali ampliate nel 1874; Porta Fiorentina, con antico campanone, e Porta Bolognese. Il castello di Firenzuola fu edificato nel 1332 dalla Repubblica di Firenze per porre un freno alla potenza della famiglia degli Ubaldini. Anche qui come a Scarperia, la struttura del paese è rettangolare, con la via principale che l'attraverso da una porta all'altra e con due piazze laterali. Nel 1342 gli Ubaldini incendiarono Firenzuola. Iniziata la ricostruzione, le capann di legno dentro le mura furono di nuovo bruciate dagli Ubaldini nel 1351 e dalle truppe dei Visconti di Milano.Nel 1361 venne aperta la strada del Giogo che contribuì molto alla prosperità del paese; per il grande passaggio di viandanti e pellegrini venne costituito un ospizio dedicato a S. Jacopo. Nel 1371 fu costruita, in una delle due piazze laterali, la Rocca, in cui abitavano i Podestà: uno di loro fu Michele di Lando, animatore della rivolta dei Ciompi a Firenze (1378). Ma la nascita del Comune di Firenzuola risale al 1373. Negli anni seguenti il paese fu centro delle lotte che portarono all'affermazione di Firenze sulla Romagna toscana. Nel XV secolo venne quasi completamente riedificata per interessamento di Lorenzo il Magnifico e per un certo periodo fu governata da Niccolò Machiavelli. Con l'avvento del dominio napoleonico nel 1811 Firenzuola e il suo territorio furono annessi al circondario di Modigliana (in Romagna), ma in seguito il governo granducale la ricondusse sotto il dominio fiorentino. Negli anni 1954-55 il paese fu infestato da una grave epidemia di colera. Nel corso della seconda guerra mondiale, fu quasi totalmente distrutta (1944), ma oggi è stata completamente ricostruita.
Marradi
  "È Marradi un castello posto a piè dell'Alpi che dividono la Toscana dalla Romagna: ma da quella parte che guarda verso Romagna e nel principio di Val di Lamona, benché sia senza mura, nondimeno il fiume, i monti e gli abitatori lo fanno forte, perché gli uomini sono armigeri e fedeli ed il fiume in modo ha roso il terreno e ha sì alte le grotte sue, che a venirvi di verso la valle è impossibile, qualunque volta un picciol ponte che è sopra il fiume fosse difeso: e dalle parti de' monti sono le ripe sì aspre che rendono quel sito sicurissimo" - Niccolò Machiavelli. In antichità Marradi fu centro viario di notevole importanza, perché attraversato dalla strada romana che, provenendo da Firenze e toccando Borgo S. Lorenzo, giungeva a Faenza. Nel Medio Evo, Marradi appartenne alla diocesi di Faenza, e fu quindi sotto il controllo della città romagnola e dei Conti Guidi che mantennero quasi costante il loro dominio sino al XIV sec.. Dal XV sec. Firenze pose la sua attenzione su Marradi: la Signoria fece del paese un attivo centro di scambi, autorizzato anche, dal 1447, ad un mercato settimanale.
Palazzuolo sul Senio
  La nascita di Palazzuolo è legata alla sua funzione viaria nell'ambito della Valle del Senio, percorsa da un'antica strada che portava al valico appenninico di Cà di Vagnella, per poi ricollegarsi alla romana via Faentina. La toponomastica della zona è certamente di origine latina come dimostrano i nomi di Bibbiana, Susinana, Ghizzana ed altri. La pieve di Misileo, situata al confine tra le diocesi di Firenze ed Imola, a nord di Palazzuolo, rappresenta il più importante insediamento umano in epoca antica. Dal XII sec. i signori di questo territorio furono gli Ubaldini, che crearono nel vasto ambito, corrispondente circa all'attuale circoscrizione comunale, il cosiddetto Podere degli Ubaldini. Le funzioni del paese all'interno del podere furono essenzialmente quelle di mercatale, com'è dimostrato dalla mancanza assoluta di opere di fortificazione a scopo di difesa, e dalla presenza , al contrario, di portici nelle case che prospettano sulla piazza centrale.
San Piero a Sieve
  San Piero è posto al centro di un territorio che dalle propaggini settentrionali del monte Morello, segnato da diverse alture ( Poggio Cupo 617 mt., Poggio Scandalone 581 mt., Colle del Trebbio 451 mt., e quello di Spugnole 444 mt.), degrada progressivamente fino ad aprirsi nella pianura mugellana di cui è ancora fondamentale crocevia. Il paese sorge nel punto in cui il torrente Carza sfocia nella Sieve. Qui convergono le più importanti strade mugellane che da Firenze conducono a Imola e a Bologna. L'antico borgo si sviluppò intorno all'omonima pieve sin dall'XI secolo. Tra il XIV e XV secolo San Piero visse il suo momento più alto: i Medici edificarono nei dintorni le loro ville - Cafaggiolo e il Trebbio - ed eressero abitazioni anche all'interno del paese (villa Adami e villa Schifanoia). Sul finire del XVI secolo Cosimo I de' Medici ideò la costruzione della poderosa Fortezza di San Martino, realizzata sulla sommità del colle che domina il borgo.
Scarperia
  Voluta dalla Repubblica Fiorentina per contrastare la potenza feudale degli Ubaldini, che mediante un ampio scacchiere di castelli controllavano le principali strade e i passi appenninici, se ne iniziò la costruzione - come informa il Villani nella sua Cronica - "a di 7 di settembre gli anni di Cristo 1306 e puosonle nome Santo Barnaba". La costruzione del borgo fortificato, affidata alla direzione di Matteo di Neri di Gubbio, ufficiale del Capitano del Popolo, avvenne nel luogo detto Scarperia (forse per le caratteristiche di ripida scarpata) e coincise con la distruzione preliminare della rocca ubaldina di Montaccianico assediata e rasa al suolo "che non vi rimase casa ne pietra sopra pietra..."
Vaglia
  Il territorio del Comune di Vaglia fu abitato sin da tempi remoti: vi furono insediamenti dei liguri Magelli e degli etruschi prima della dominazione romana. All'inizio dell'epoca cristiana il territorio ebbe un certo sviluppo con la costruzione di centri urbani che ruotavano intorno alle prime Pievi, come quella di S. Pietro a Vaglia, che è stata segnalata in un documento del 983 firmato da Ottone II. E' proprio a partire da quell'epoca e, in seguito nei primi secoli del Nuovo Millennio, che iniziò a costituirsi quella struttura urbana che seppur con grandi diversità, si è mantenuta sino ad oggi. Il territorio comunale, retto sino al XIV secolo da un Vescovo, con la formazione dei comuni passò dopo alterne vicende al comune di Firenze e, in particolare, venne inserito nel quartiere di Santa Maria Novella e compreso sotto la Lega di Tagliaferro insieme ad altri territori limitrofi come quello di San Piero a Sieve. Siamo agli inizi del XV secolo un secolo dopo, nel 1551, la Lega venne aggregata al vicariato di Scarperia e così restò per quattro secoli, sino a quando nei primi anni del XIX secolo si instaurò nella zona il governo francese.
Vicchio
  Anche se i primi insediamenti nelle zona di Vicchio si possono far risalire a tempi molto antichi, le prime importanti vicende storiche del paese hanno inizio alla fine del XXIII secolo quando, cioè, la Repubblica Forentina attua il piano politico di creazione di " terre nuove" col fine di acquisire il controllo totale sul Mugello. Le nuove mura del castello di Vicchio, furono avviate tra l'ottobre ed il dicembre del 1324. In seguito il paese accrebbe la sua importanza, divenendo sede di Podesteria, a capo di una lega che raggruppava tutti gli abitati vicini. Nel 1477 Vicchio divenne anche sede di un mercato settimanale, che si svolgeva nel giorno di giovedì. Il paese rimase sempre fedele alla Repubblica Fiorentina, anche nel momento più difficile dell'assedio di Firenze nel 1529; questo, grazie soprattutto al coraggioso comportamento dei suoi due consoli: Filippo Parenti e Albizio da Fortuna. Le truppe vicchiesi non solo resistettero all'assedio delle truppe imperiali e papali, ma addirittura più volte fuoriuscirono dalle mura per andare a colpire le milizie nemiche. Quando poi, nel 1530, anche Firenze cadde, Filippo d'Oranges inviò seimila soldati spagnoli all'assalto di Vicchio, ma il Parenti abbandonò la fortezza con tutte le sue truppe e si rifugiò a Marradi. Nel 1838 venne soppressa la Podesteria.